Riscossione indebita

L’obiettivo dell’indennità per lavoro ridotto (ILR) è prevenire licenziamenti e mantenere posti di lavoro. Il versamento dell’ILR da parte dell’assicurazione contro la disoccupazione (AD) è giustificato soltanto se sussiste il rischio fondato di un taglio di posti di lavoro. 

Nel contesto della pandemia di COVID-19 il mantenimento di posti di lavoro dipende sostan-zialmente dal grado di liquidità delle aziende. Il crollo della domanda causato dalla pandemia e le misure di protezione imposte dalle autorità hanno comportato forti perdite sul fronte sia del lavoro sia delle entrate.

L’ILR è il più importante strumento di stabilizzazione economica impiegato dall’AD in tempi di crisi. A marzo 2020 l’ILR era stata autorizzata per 1,6 milioni e ad aprile 2020 per quasi 1,9 milioni di lavoratori. Queste cifre corrispondono, per il mese di aprile 2020, al 37 per cento circa di tutti gli occupati e sono pertanto dieci volte superiori alle autorizzazioni concesse durante l’ultima crisi (finanziaria) nel 2009.

Per quanto concerne l’ILR, i provvedimenti d’emergenza adottati dal Consiglio federale a sostegno dell’economia nel contesto della pandemia prevedevano in particolare le seguenti facilitazioni ed estensioni:

• il termine di preannuncio è stato sospeso;
• la «franchigia» per le aziende è stata ridotta a 0 (nessun giorno d’attesa);
• il gruppo degli aventi diritto è stato provvisoriamente esteso;
• sono state introdotte la procedura semplificata per il preannuncio e la procedura sommaria per il conteggio dell’ILR.

L’enorme numero di autorizzazioni per l’ILR e la straordinaria entità delle prestazioni a carico dell’AD che ne consegue impongono un maggior numero di controlli volti ad accertare eventuali riscossioni indebite. Le suddette facilitazioni ed estensioni dovute alla pandemia potrebbero inoltre portare ad un abuso delle prestazioni, essenziali per l’economia. Anche nel contesto della pandemia occorre garantire che le prestazioni dell’AD siano richieste ed erogate in conformità con la legge. A tal fine la SECO mette a disposizione le risorse necessarie e persegue in modo sistematico le riscossioni indebite di prestazioni, sia chiedendo la restituzione degli importi versati sia sporgendo denunce. 

La verifica delle riscossioni indebite secondo il piano d’indagine strategico della cassa di com-pensazione dell’AD (PDF, 359 kB, 04.01.2023) (in francese) prevede due tipologie:

a) le segnalazioni di riscossioni indebite sono perseguite d’ufficio;

b) la conformità legale è verificata con particolare enfasi sulla lotta agli abusi (nessuna verifica integrale; orientamento al rischio secondo le tipologie di rischio previste dal piano d’indagine). 

Da metà luglio 2020 la SECO evade le segnalazioni di riscossioni indebite (whistleblowing) con risorse interne. Impiega collaboratori esterni soprattutto per le verifiche previste alla lettera b. Il reclutamento dei collaboratori esterni si svolge nell’ambito di un bando di concorso OMC. I costi complessivi sono stimati a 25 milioni e le restituzioni a 70 milioni di franchi.

Secondo la legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (LADI), la SECO dirige l’ufficio di compensazione dell’AD. Quest’ultimo e gli uffici fiduciari da esso incaricati sono tenuti a verificare, tramite controlli a campione presso i datori di lavoro, le indennità per lavoro ridotto versa-te. 

Oltre alle altre norme sull’ILR previste dalla LADI (art. 31 segg.), le verifiche delle ILR versate in relazione con la pandemia di COVID-19 sono soprattutto rette dalle disposizioni dell’ordinanza COVID-19 assicurazione contro la disoccupazione (RS 837.033). Le direttive pertinenti della Prassi LADI ILR rimangono valide.

L’ufficio di compensazione ha inoltre emanato regolarmente direttive complementari all’ordinanza COVID-19 assicurazione contro la disoccupazione, che il Controllo federale delle finanze (CDF) ha verificato nella sua veste di istanza di controllo finale del fondo dell’AD. Per controllare la perdita di lavoro – controllo decisivo ai fini dell’ILR – gli orari di lavoro devono essere rilevati dall’azienda. Questa deve essere in grado di informare quotidianamente sulle ore di lavoro prestate, sulle ore di lavoro perse per regioni economiche e su tutte le altre assenze.

Secondo la legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA), il diritto di esigere la restituzione si estingue dopo un anno a decorrere dal momento in cui l’istituto d’assicurazione ha avuto conoscenza del fatto. Nel caso dell’ILR, la conoscenza del fatto avviene nel momento in cui si svolge il controllo in loco. Per le restituzioni che non si ba-sano su una segnalazione, la LPGA prevede un termine di perenzione assoluto di 5 anni.

Per quanto concerne l’ILR, la LADI non fornisce una definizione univoca del concetto di «abuso». Tuttavia, l’abuso di una prestazione presuppone sempre un’intenzionalità, che deve essere comprovata.

Viene però effettuata una classificazione in cosiddette tipologie di rischio (PDF, 256 kB, 07.10.2020), dove nella valutazione del rischio si tiene conto dei fattori «potenziale d’abuso» e «casistica» (cfr. tabella seguente).

Preannuncio e conteggio di ILR in cifre (XLSX, 24 kB, 07.05.2024)

Riscossione indebita di ILR in cifre (XLSX, 321 kB, 07.05.2024)