- Differenza tra il giorno di riferimento (ultimo giorno del mese) e la date di nascita (anno e mese) delle persone prese in considerazione.
- Classificazione in fasce di 5 anni.
Numero dei disoccupati registrati, nel giorno di riferimento (ultimo giorno del mese), diviso per il numero di persone attive, moltiplicato per 100. Il numero delle persone attive viene rilevato dall’Ufficio federale di statistica nell’ambito del rilevamento strutturale annuale (censimento) e al 1° gennaio 2014 ammonta a 4 493 249 persone secondo il pooling triennale (2012 – 2014). Il numero delle persone attive utilizzato dalla SECO comprende anche i diplomatici e i funzionari internazionali residenti in Svizzera.
- Tempo pieno
90% o più del tempo lavorativo usuale nell’azienda.
- Tepo parziale
meno del 90% del tempo lavorativo usuale nell’azienda.
- Indipendente
proprietario di un’impresa o socio con responsabilità illimitata di una società collettiva o in accomandita. - Quadro
svolgimento di compiti direttivi, di coordinazione e di controllo.
- Specialista
svolgimento di compiti di difficoltà elevata sotto la propria responsabilità. - Ausiliario
svolgimento di compiti semplici che non richiedono una particolare formazione professionale. - Apprendista
Tirocinio terminato risp. interrotto o formazione equivalente. - Stagista
persona che ha concluso la scuola dell’obbligo o una scuola universitaria, con una breve esperienza pratica in una professione (solitamente 3-6 mesi).
- Allievo / Studente
formazione conclusa risp. interrotta presso una scuola.
- Lavoratore a domicilio
attività svolta al proprio domicilio su incarico di un’azienda.
Sistematica secondo la nomenclatura svizzera 2000 delle professioni. Attribuzione all'ultima funzione esercitata.
L'ultimo giorno del mese vale come giorno di riferimento.
Differenza tra il giorno di riferimento e la data d’annuncio, detratto il periodo in cui la persona colpita non è considerata disoccupata (programma d’occupazione, guadagno intermedio, ecc.).
- Hanno esaurito il diritto all'indennità le persone che hanno percepito tutte le indennità a cui avevano diritto (numero massimo di indennità giornaliere) oppure il cui diritto all'indennità è scaduto in quanto sono giunte alla fine del termine quadro di due anni e non soddisfano i presupposti per l'apertura di un nuovo termine quadro. L'assicurato esaurisce il suo diritto nel mese in cui percepisce l'ultima indennità giornaliera.
- Il numero massimo di indennità giornaliere dipende dal periodo di contribuzione e dall'età.
dell'assicurato. Dal 1° aprile 2011 valgono le seguenti norme: - hanno diritto a 260 indennità giornaliere al massimo le persone che nei 2 anni precedenti la disoccupazione hanno versato i contributi dell’assicurazione contro la disoccupazione per almeno 12 mesi ma per un periodo complessivamente inferiore a 18 mesi;
le persone con un periodo di contribuzione superiore a 18 mesi hanno diritto al massimo a 400 indennità giornaliere; - le persone con un periodo di contribuzione di almeno 22 mesi, che hanno compiuto 55 anni o che percepiscono una rendita dell’assicurazione invalidità corrispondente almeno a un grado d’invalidità del 40% hanno diritto a 520 indennità giornaliere al massimo;
- hanno diritto a un massimo di 200 indennità giornaliere le persone fino ai 25 anni senza obblighi di mantenimento che possono comprovare un periodo di contribuzione di almeno 12 mesi;
- coloro che sono esonerati dall’adempimento del periodo di contribuzione hanno diritto a un massimo di 90 indennità giornaliere;
- le persone il cui termine quadro inizia durante gli ultimi quattro anni precedenti il raggiungimento dell'età che dà diritto alla rendita AVS possono percepire 120 indennità giornaliere supplementari al massimo.
Persone che svolgono un’attività lucrativa di almeno un’ora per settimana e le persone non occupate.
Il tasso di disoccupazione è calcolato prendendo come denominatore il numero delle persone attive: quest’ultimo, ripartito per regioni, Cantoni, attività economiche, nazionalità, classi di età e secondo il sesso, interessa diverse tabelle della statistica del mercato del lavoro della SECO. Eccezione: il tasso di disoccupazione in base ai rami economici non viene calcolato in base al numero delle persone attive, ma in base al numero delle persone che svolgono un’attività lucrativa.
Dal 2010 il numero di persone attive è rilevato ogni anno dall’Ufficio federale di statistica nell’ambito di rilevazioni strutturali sulla vita attiva della popolazione sulla base di un campione. Queste rilevazioni strutturali, che si svolgono ogni anno, possono essere raggruppate all’interno di pooling pluriennali. Il vantaggio di questo metodo è quello di fornire una base di dati più ampia per quanto riguarda le persone attive. Per questo dal 1° gennaio 2014 per il calcolo del tasso di disoccupazione la SECO non mette più in relazione il numero dei disoccupati con quello delle persone attive nel 2010, bensì con il numero di persone attive di un pooling triennale calcolato in base ai dati delle rilevazioni strutturali del 2012, 2013 e 2014.
Grazie al metodo di rilevamento a campione, il denominatore del TD può essere adeguato più spesso
rispetto al modello utilizzato precedentemente per il censimento (inchiesta esaustiva ogni 10 anni).
I dati sulle persone attive utilizzati dalla SECO includono i diplomatici e i funzionari internazionali domiciliati
in Svizzera.
(Fino al 31.12.1999, alla base del calcolo del tasso di disoccupazione sono state poste le persone attive a partire da sei ore lavorative alla settimana. Questa base non è più disponibile).
- Occupati precedentemente
la conclusione dell’attività lavorativa risale a non più di 6 mesi prima dell’annuncio all’ufficio regionale di collocamento. - Per la prima volta in cerca di un impiego
ha appena terminato la formazione (gli apprendisti sono considerati come occupati precedentemente).
- Reinserimento nella vita professionale
dopo un’interruzione dell’attività lavorativa di almeno 6 mesi.
- Riqualificazione / perfezionamento
disoccupati collocabili che intendono riqualificarsi o perfezionarsi
- In alcune tabelle mancano dei valori e di conseguenza il totale indicato non corrisponde alla somma dei valori.
- ... Numero non noto, privo d’oggetto o non menzionato per motivi statistici.
- - Valore esattamente zero.
I posti vacanti vengono comunicati su base facoltativa agli uffici regionali di collocamento, i quali gestiscono i registri corrispondenti. A partire da giugno 2009 un’offerta d’impiego non viene più cancellata automaticamente alla scadenza della data di validità: ora il consulente dell’URC ha un mese di tempo, una volta raggiunta la data di validità, per togliere definitivamente l’annuncio o per prolungarne la validità, in quest’ultimo caso l’offerta d’impiego continua a essere computata nel totale dei posti vacanti.
Disoccupati da 15 fino à 24 anni.
- Per lavoro ridotto s'intende una temporanea riduzione della durata del lavoro o una temporanea interruzione totale dell'attività, accompagnata di norma da una corrispondente decurtazione dello stipendio; il rapporto di lavoro, comunque, non si interrompe.
- In questa categoria rientrano anche le interruzioni del lavoro dovute a provvedimenti delle autorità o ad altre circostanze, esulanti dalle intenzioni del datore di lavoro. In alcuni casi anche una sola unità aziendale può essere equiparata ad un'azienda. Il ricorso al lavoro ridotto in un'impresa è volto a compensare temporanei cali dell'attività, preservando i posti di lavoro.
- Statisticamente viene rilevato il lavoro ridotto conteggiato e indennizzato dalle casse. Per ragioni pratiche legate al versamento delle indennità, i dati delle casse di disoccupazione sul lavoro ridotto conteggiato sono disponibili soltanto dopo un termine di due mesi.
Persone disoccupate da oltre un anno.
- Programmi finanziati dall’assicurazione contro la disoccupazione finalizzati a facilitare agli assicurati l’integrazione e la reintegrazione professionale. Essi consentono ai partecipanti di mantenere le loro qualifiche professionali e di sviluppare nuove capacità.
- L’occupazione temporanea può effettuarsi anche nell’ambito di una pratica professionale presso aziende o nell’amministrazione oppure in semestri di motivazione per allievi e studenti che hanno terminato la scuola obbligatoria.
- Persone registrate presso gli uffici regionali di collocamento, senza un impiego e immediatamente collocabili. E’ irrilevante sapere se esse percepiscono o meno un’indennità di disoccupazione.
- Disoccupati totali: cercano un impiego a tempo pieno.
Disoccupati parziali: cercano un impiego a tempo parziale.
- Persone registrate presso un ufficio regionale di collocamento che tuttavia, a differenza dei disoccupati, o non sono immediatamente collocabili oppure hanno un lavoro.
- Il numero di persone in cerca d’impiego non disoccupate registrate corrisponde alla differenza tra il totale delle persone in cerca d’impiego e i disoccupati.
- Rientrano nella categoria delle persone in cerca d’impiego non disoccupate registrate quelle che partecipano ai programmi per l’occupazione temporanea, che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che percepiscono un guadagno intermedio nonché le altre persone in cerca d’impiego non disoccupate.
Tutte le persone disoccupate e non disoccupate annunciate presso l’ufficio regionale di collocamento che cercano un impiego.
Metodo che permette di eliminare la componente stagionale di una serie cronologica. Qui viene impiegata la procedura di destagionalizzazione X-12 (valore medio dato dal metodo additivo e da quello moltiplicativo). La procedura calcola nuovamente la serie con ogni valore supplementare, per cui i valori corretti possono fluttuare da un mese all’altro.
Vi appartengono:
- le persone che ricevono assegni per il periodo di introduzione.
- sussidi per le spese di pendolare e di soggiornante settimanale.
- o prestazioni per il promovimento dell’attività lucrativa indipendente.
- nonché le persone che in seguito a malattia, servizio militare o altre ragioni non sono immediatamente collocabili.
- le persone durante il periodo della disdetta.
- I provvedimenti di riqualificazione e di perfezionamento (corsi) mirano ad un rapido e fondamentale miglioramento dell’idoneità al collocamento di un assicurato sul mercato del lavoro. Il provvedimento può essere effettuato anche come pratica di formazione presso un’impresa o nell’ambito di un’azienda di esercitazione.
- Le persone non disoccupate che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, secondo l'articolo 60 capoverso 4 della legge sull'assicurazione contro la disoccupazione, non sono idonee al collocamento per la durata dei corsi. Sono indicate nella tabella 2c delle statistiche sulle perone non disoccupate.
- I disoccupati che frequentano corsi di riqualificazione o di perfezionamento, invece, devono terminare immediatamente la formazione a favore di un nuovo posto di lavoro. Il loro numero è indicato in basso a pagina 6.
- Il coefficiente di variazione (CV) è un indice di dispersione relativo che permette di definire il grado di precisione di un valore stimato. Il coefficiente di variazione è il rapporto, per un dato campione, tra la sua deviazione standard e il valore assoluto della sua media aritmetica, moltiplicato per 100. (Il coefficiente di variazione descrive dunque la deviazione standard relativa di un dato campione e permette in questo modo di confrontare tra loro, tramite diverse medie aritmetiche, la variabilità dei valori stimati).
- In riferimento al tasso di disoccupazione, il coefficiente di variazione permette alla SECO di contrassegnare con delle lettere l’esattezza del numero di persone attive (del denominatore del tasso di disoccupazione): la lettera A indica una possibile deviazione del numero di persone attive dallo 0,0 all’1,0% dal valore reale, la lettera B dall’1,1% al 2,0%, la lettera C dal 2,1 al 5,0% e la lettera D dal 5,1 al 10,0%. I tassi di disoccupazione con un coefficiente di variazione delle persone attive superiore al 10% non sono pubblicati.
Il disoccupato è idoneo al collocamento se è disposto, capace e autorizzato ad accettare un’occupazione adeguata.
Sistematica giusta NOGA 2008 (NOmenclatura Generale delle Attività economiche).
- Le entrate indicano la somma dei nuovi annunci alla disoccupazione con lo statuto di "disoccupato" più i passaggi dallo statuto di "non disoccupato" a quello di "disoccupato".
- Inversamente, le uscite risultano dalle cancellazioni dei disoccupati e dai passaggi dallo statuto di "disoccupato" a quello di "non disoccupato".
- Su scala nazionale sono inoltre misurabili e dimostrabili anche altri flussi (entrate e uscite degli aggregati persone in cerca d'impiego, non disoccupati, sotto-aggregati non disoccupati; posti vacanti).
Per guadagno intermedio si intende ogni reddito proveniente da un’attività lucrativa dipendente o indipendente, che un beneficiario di indennità di disoccupazione ottiene per evitare o ridurre la disoccupazione nel periodo di riscossione.